SUCCESSIONI E VOLTURE
La successione è l’evento mediante il quale si realizza il trasferimento dei rapporti giuridici attivi e passivi dal soggetto defunto agli eredi. Può essere di due tipi ovvero legittima e testamentaria. Tutti i parenti del defunto fino al sesto grado di parentela rientrano nel diritto alla successione e pertanto assumono la qualifica di chiamati all’eredità. Aperta nel momento della morte, è una procedura discretamente complessa per la quale la normativa vigente richiede l’espletamento di varie formalità. A tal fine entrano in gioco documenti di varia natura, richiesti in maniera obbligatoria o facoltativa.
La dichiarazione può essere presentata dal contribuente presso i nostri uffici in via telematica entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che, di norma, coincide con il momento del decesso del de cuius. Se presentata successivamente, espone chi è tenuto a sanzioni di carattere amministrativo che aumentano all’aumentare del ritardo.
Chi deve presentare la dichiarazione di successione
- gli eredi e i legatari;
- gli immessi nel possesso dei beni;
- gli amministratori dell’eredità;
- i curatori delle eredità giacenti;
- gli esecutori testamentari;
- i trust.
Non sono invece obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione i parenti in linea retta o il coniuge ai quali sia devoluta l’eredità, ammesso che nell’asse ereditario non siano compresi immobili o diritti reali immobiliari, e che il patrimonio del defunto non sia di importo superiore a 100.000 euro.
Per quanto intuibile, nel caso in cui vi siano più obbligati a presentare la dichiarazione di successione, è sufficiente che provveda uno solo di essi.
Le Imposte
Quando si presenta la Dichiarazione di Successione e nell’attivo ereditario è presente un immobile, è obbligatorio pagare le imposte ipotecaria, catastale, di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali. Il calcolo di queste imposte avviene mediante il meccanismo dell’“autoliquidazione”, cioè è il contribuente stesso che le calcola e le versa senza un intervento diretto dell’amministrazione finanziaria. L’addebito avviene sul conto corrente intestato al dichiarante, oppure al soggetto incaricato della trasmissione telematica, identificati dal relativo codice fiscale. Per questo, quando si compila la Dichiarazione di Successione, vanno sempre indicati il codice Iban del conto corrente sul quale addebitare le somme dovute più il codice fiscale dell’intestatario del c/c.
I documenti da allegare, generalmente, alla dichiarazione di successione sono:
- certificato di morte del De Cuius, o autocertificazione ai sensi degli artt. 46 e 47, D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000
- certificato di ultima residenza o autocertificazione ai sensi degli artt. 46 e 47, D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000
- dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà rilasciata dall’erede che presenta la dichiarazione in cui sono indicate gli estremi dell’atto di morte, gli eredi, il tipo di Successione (legittima o testamentaria) ed il regime patrimoniale dei coniugi (ove ricorra il caso) o autocertificazione ai sensi degli artt. 46 e 47, D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000;
- visure catastali dei beni immobili, ora non più obbligatorie dopo quanto stabilito dalla risoluzione n. 11/E dell'agenzia delle Entrate, datata 13 febbraio 2013,
- copia del testamento autenticata dal notaio (in caso di Successione testamentaria) eventuale atto di rinuncia all’eredità (art.519 C.C.);
- prospetto dell’autoliquidazione delle imposte ipotecaria, catastale;
- ricevuta di pagamento delle imposte di cui al punto precedente (mod. F23);
- certificato di destinazione urbanistica, quando in Successione cadono terreni o autocertificazione ai sensi degli artt. 46 e 47, D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000
- dichiarazione dell’Istituto di Credito per conti correnti bancari se esistenti nell’asse ereditario
- copia del contratto di mutuo e mod. 237 per inserire i mutui tra le passività, se esistenti nell’asse ereditario
- ricevuta spese funerarie, se è dovuta imposta di successione